Antropizazzione...

Per quanto ancora il mare, con tutte le sue forme di vita, riuscirà ad adattarsi alle ingerenze dell'essere umano? Ma poi... perché dovrebbe farlo? Non parlo di reazioni del tipo “ Il quinto giorno” avete letto il libro?

Non parlo di nessuna reazione semplicemente arriverà il punto in cui “l'antropizzazione” non sarà più “sostenibile”.

Wow, con due parole ho dato un tono pseudoscientifico allo scritto, analizziamole un attimo: che cosa è “ sostenibile “? Sto scoprendo che questa parola è solo un suono, un suono che fa da paravento a tutto. Provate a cercare qualsiasi parola su google aggiungendo “sostenibile” vi darà sempre milioni di risultati! E' la parola del momento da più di un decennio; “Antropizzazione” suona sinistro, la prima connessione mentale per me è con “antropofago” ( mi viene in mente anche “andropausa” ma è con la d e non vale). Ok, proviamo “antropizzazione sostenibile” su google, ecco … da meno di 200.000 risultati. Forse abbiamo trovato due parola che neanche internet ha il coraggio di abbinare troppo.

Di fatto non lo sono, l'essere umano come sempre è il granello che inceppa il meccanismo. C'è una teoria che parla di battiti di ali di farfalla in oriente è uragani in occidente l'avete sentita? Tratta dell'imprevedibilità dei sistemi complessi, ma cosa c'è di imprevedibile nelle conseguenze di collegare oceani, di sversare milioni di tonnellate di plastica, di inseguire e pescare tutto ciò che nuota? Cosa c'è di imprevedibile in ciò che stiamo facendo?

I movimenti tesi alla conservazione, al monitoraggio, al recupero e salvaguardia del mare, e della natura in generale, sono tutti assolutamente necessari affinché si diffonda la consapevolezza che così non si può andare avanti. Non ci saranno avvertimenti, non ci sarà niente di plateale, il mare non reagirà, si lascerà semplicemente andare se non saremo noi a fare qualcosa.