Il Vermocane, una specie invasiva ma non aliena.

E' un anellide, per capirci meglio un verme come i lombrichi, e c'è sempre stato nel Mediterraneo ma per qualche motivo, probabilmente legato all'innalzamento della temperatura ( tesi più accreditata ) sta diventando un problema. La sua presenza negli ultimi anni è aumentata in maniera spropositata, dai rari incontri con questa specie si è passato in pochi anni all'avvistamento di più esemplari durante ogni immersione.

A guardarlo bene è anche affascinante, colori vivi tra l'arancio e il rosso, una lunga striscia di setole bianche lungo i fianchi, il corpo tipicamente segmentato. Non è veloce nei movimenti e si presta bene come soggetto fotografico, specialmente se disturbato quando inarca le setole bianche, sembra qualcosa di soffice e delicato, l'opposto assoluto di quello che è in realtà.

Le sue abitudini alimentari erano limitate a sostanze in decomposizione e pesci morti, quello che ci sia aspetta da un verme, ma ultimamente sono cambiate contestualmente alla sua proliferazione innaturale.

Da spazino del mare il vermocane si è trasformato in abile predatore a discapito di moltissime altre forme di vita, Anemoni, Stelle Marine, Gorgonie, Ricci sono diventati le sue vittime.



Diffusione

Il Vermocane – Hermodice Carunculata - è presente da lungo tempo nel Mediterraneo, forse ne parla già Aristotele nei sui scritti ( Historia Animalium ) descrivendo la scolopendra marina. In effetti probabilmente la sua presenza era limitata alla parte orientale del nostro mare ma la tesi della sua esplosione demografica collegata all'aumento della temperatura del bacino spiegherebbe anche la colonizzazione delle aree più a nord di Tirreno ed Adriatico.

UOMO vs VERMOCANE 

Sostanzialmente non c'è nessun motivo per toccare uno di questi vermi, purtroppo il loro aumento esponenziale degli ultimi anni rende il contatto possibile più che altro per disattenzione.

L'Hermodice Carunculata non attacca l'uomo ma le setole bianche che lo circondano non vanno toccate perchè fragili, uncinate ed urticanti.

In diverse aree geografiche la presenza già nei primi due metri di profondità o anche di esemplari spiaggiati ( le setole restano pericolose anche in questo caso ) espone anche i bagnanti ad un contatto involontario. Per i subacquei l'incontro è comunque molto più comune e il contatto involontario meno probabile, si sta diffondendo la conoscenza della pericolosità anche grazie alle informazioni che vengono date nei briefing precedenti le immersioni dove viene ricordato, a chi armato di buone intenzioni volesse ridurre il numero dei vermocani, che uccidere questa specie invasiva è molto difficile e che il rischio di contatto nel tentativo è molto elevato.